26 Aprile 2024
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le interviste

Ilvamaddalena, parla Averini

La Maddalena.
"Come giocatore sono finito, la gente non se ne accorge, ma non ce la faccio più!". E´ il solito Alberto Pisaroni Averini, cuore romanista e anima del centrocampo maddalenino. Ironico e altruista, uomo spogliatoio artefice di mille battaglie, attuale capitano dell´Ilvamaddalena per l´indisponibilità di Gabriele Spagnolo, in via di recupero dopo l´infortunio. "Fisicamente sono in forma- torna sui suoi passi Averini- I miei 37 anni non li sento affatto, anche se l´anno scorso stavo per mollare. Pensavo di chiudere con il calcio agonistico, invece, mi ritrovo a lottare per una maglia con l´ardore di sempre". Il terzo posto in classifica nel girone B del campionato di Promozione quasi lo trova impreparato. "Siamo terzi in classifica? Non me n´ero accorto. Però davanti a noi c´è la Torres, una grande squadra, che farà un campionato a parte. E allora forza Torres. L´Ilvamaddalena? Per il momento siamo lì, godiamoci questo momento e mettiamo fieno in cascina in prospettiva salvezza. Poi si vedrà. Ma attenzione, voliamo bassi e non ci illudiamo. La stagione è lunga e difficile e le sorprese non mancheranno. Tra le pretendenti al salto di categoria, a parte Sassari, vedo molto bene Villacidro, che mi ha impressionato nel match casalingo". Parliamo di singoli. Una menzione particolare va ad Angelo Canu, motore del centrocampo, quasi sempre a segno. "Angelo non è una novità per chi lo conosce. E´ uno che vede la porta e sa inserirsi negli spazi con grande intelligenza. Fisicamente e mentalmente è in splendida forma". Condizione che vi servirà domenica nel delicato match in programma al Comunale ´Pietro Secci´ contro l´Olmedo (punti 14), secondo in classifica ad una lunghezza dalla Torres e tre punti sopra Ilva, Usinese e Villacidro. "Ci attende una sfida molto delicata. Affrontiamo un avversario quotato e costruito per puntare ai vertici della classifica. Non è certo un caso se si trova nei piani alti. Rispetto alla scorsa stagione si è rinnovato e per noi sarà dura. Ma una cosa è certa: non ci limiteremo a guardare e sapremo controbattere senza indugi. Non saremo al completo considerata la squalifica di Davide Piras e le condizioni non ottimali di Spagnolo". Parola di capitano. Uno abituato a vincere partendo sempre dal campo. "La panchina? Preferisco guardarla da lontano".
Lorenzo Impagliazzo


scritto da Lorenzo Impagliazzo- la nuova Sardegna-

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