1903
ILVAMADDALENA
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Nasce la SOCIETA’ SPORTIVA GINNASTICA ILVA 1903
La S.S. Ginnastica Ilva, il primo sodalizio sardo, nacque nel 1903 e la fondarono:
- Antonio Cappai (1868–1948), geometra dell’ufficio tecnico del Comune, primo Presidente
- Enrico Balata (1873–1965), docente di scuola elementare, Direttore sportivo e Maestro di ginnastica, arrivò da Terranova (Olbia) a La Maddalena dopo aver preso l’abilitazione presso la Società Ginnastica Roma;
- Pietro Sabattini (1877–1956), impiegato comunale, Vice-Presidente che ricoprì successivamente anche la carica di Presidente, nonché Presidente onorario fino alla sua morte.
Si iniziò con la scherma, il tiro assegno, il nuoto, il ciclismo e la ginnastica e con i cimenti (anche invernali) podistici in Gallura con il Fortior. Poi nel 1912 il calcio prese il sopravvento ed iniziò la leggenda della “Fossa dei Leoni”.
Dopo un anno di attività l’Ilva contava 146 soci, tra adulti e principianti. Una storia che dura ancora oggi da oltre 120 anni.
Timeline
1903
Il primo direttivo della società fu così composto:
- PRESIDENTE (A. Cappai)
- VICE-PRESIDENTE (P. Sabattini)
- SEGRETARIO (G. Moriani)
- DIRETTORE TECNICO (G. Mundula)
- DIRETTORE SPORTIVO ( E. Balata)
Salvatore Mura, il pupillo del D.S.
Atleta di temperamento e di destrezza, si fa apprezzare nelle varie specialità a Venezia, Genova e La Spezia.
Padre di Bruno Mura, atleta degli anni ’40.
Gli otto ginnasti di punta del Direttore sportivo
Antonio Masala (impiegato), Lorenzo Manca (assistente Genio Marina), Salvatore Manna (fabbro), Ricchì Bertorino (negoziante), Pasqualino Barretta (maccellaio), Cesare Livi (negoziante), Raffaele Livi (imprenditore), Mario Carobi (operaio).
1912
La diffusione del calcio fu favorita laddove esistevano precedenti tradizioni di cultura fisica. In Italia le società di ginnastica e scherma, i circoli nautici, le associazioni ciclistiche e i centri di attività podistica costituirono il terreno sul quale il calcio piantò le sue radici e crebbe.
Nel 1912 l´Ilva partecipa ad un triangolare, a Sassari, composto da tre squadre: Ilva, Amsicora di Cagliari e la Torres.
Nel 1913 fu organizzato a La Maddalena il primo torneo di calcio: vi parteciparono l’Ilva, l’Arsenale Militare, la Marina Militare e la Torres. I maddalenini accolsero con grande entusiasmo il gioco del calcio. Era allora difficile trovare avversari. Le prime squadre sarde “erano costrette a battersi contro i pali della porta in mancanza di avversari”, secondo una testimonianza dell´epoca.
1915
Gli atleti isolani vengono mandati al fronte. Molti, purtroppo, non fecero ritorno.
1919
Risorge l’antica società Ilva
Nel 1919, dopo la prima guerra mondiale, l’antica società Ilva si ricostituisce per riprendere le attività sportive. Manzoni, Cappai, Odilio Balata, Baffigo, Padua, Amato, Andolfi, Pocobelli, Bargone, Cleante Balata e Gana sono gli artefici di una incredibile ascesa.
1933
Il 10 aprile del 1933 i cadetti del Cagliari incontrano l’Ilva a Cagliari (nel campo di via Pola) e la sconfissero per 1–0. Il campionato è di 3° divisione e la Formazione dell´Ilva la seguente: Olivieri, Porchedda, Di Fraia, Farina, Padua, Bartolozzi, Cappai, Pintus, Baffigo, Picciaredda, Massaro.
Ricordiamo che allora si giocava col metodo, il WM verrà nel dopo guerra, poi si passerà al catenaccio (col libero) e infine alla zona. Nel 1935 l’Ilva è in 2° divisione, con la seguente rosa: Olivieri, Cenni, Mangini, Sarni, Padua, Barago, Canova, Tamagnini, Fiaschi, Salvadori, Girardi. E’ notevole la presenza di “continentali” (quasi tutti militari). L’Ilva visse un periodo di grande splendore alla fine degli anni Trenta, incontrò squadre blasonate come Triestina, Ambrosiana, Genoa, Roma, giunte in Sardegna per scopi propagandistici. Con l´inizio della seconda guerra mondiale l´attività agonistica fu sospesa sino alla fine del conflitto.
In foto (campo sportivo Faravelli):
Baffigo R., Cannarsa, Massaro, Farina C., Manzoni (Presidente), Girardi A., Pocobelli, Cenni, Onorato, Di Fraia, Balata, Girardi G.
(vedi fotogallery anni ’30)
1942
Cadono le prime bombe, la città si svuota. L´Ilva incontra squadre militari desiderose di confrontarsi con la formazione bianco-celeste.
Nel 1942 la commissione tecnica collauda il Comunale, la mitica “FOSSA DEI LEONI”, ma a causa della guerra non verranno disputate gare fino al 1943.
1945
Ritorna tra i maddalenini il grande entusiasmo per il pallone.
L´Ilva si ripropone con la squadra del 1943, rafforzata da Elindo Balata, già in forza nelle file del Cagliari; altre squadre, dietro alterne fortune, nascono e muoiono nel giro di pochi anni. Nel 1947 ben sei squadre si contendono il comunale: attorno al calcio orbitano circa 300 ragazzi, tutti desiderosi di indossare la gloriosa maglia bianco-celeste e, da un’attenta selezione, proprio in quegli anni emergono giovani promesse come Peppino Sculafurru e Giovanni D’Oriano.
“Eravamo davvero in tanti, e doveva essere un problema, in quel periodo, varare una formazione, escludendo giocatori validi e realmente attaccati ai colori sociali“, ricorda Pasqualino Pais. “Quelli erano tempi in cui, prima di iniziare ad allenarci, a turno, tutti davamo un colpo di mano, col picco e con la mazza per far saltare le piazzuole di calcestruzzo lasciate dai tedeschi, che vi avevano piazzato le tende durante il conflitto“.
Tratto da “Ilva 1903–1993” G.C.Tusceri – Paolo Sorba Editore
Anni '50
L’Ilva, nel frattempo (siamo nel campionato 1949/50), sale in 4^ serie, dove rimane due anni. Grandi nomi in formazione e grandi squadre al comunale: uno dei periodi storici più belli per una città sportiva come La Maddalena. I nomi ormai mitici: Rubbiani (d´Oriano). Faiella, Agostini, Salvioli, Giagnoni, Bellei, Linaldeddu, Zonza, Comiti, Tugnoli, Onida. Questa è la formazione di un incontro giocato e vinto a Formia, alla presenza di 1800 spettatori, per 3–1 dall’ Arsenal Maddalena. Un gol di Onida, uno di Tugnoli e uno di Comiti (ed uno annullato). Di quegli anni i tifosi maddalenini ricordano con piacere le sfide con la Torres: molto forte era in quel periodo la rivalità tra le due società.
Il suo soprannome era “Ciuccino”, perché il suo modo di incedere sul campo era lento, ma quando c’era da saltare l’avversario, non gli veniva per niente difficile superarlo con delle finte davvero imprevedibili. Il suo pezzo forte era la rovesciata alla Piola, una tecnica che gli derivava dalla naturalezza che lui stesso aveva nel proporsi: in una gara ne azzeccava anche tre e quando la palla era nello specchio della porta il gol era certo. Proveniva dal Livorno, quando era in serie A, e dal Genoa in B, e – dopo un giro in Toscana con la Carrarese e in Liguria con La Spezia – era approdato ancor una volta nell´isola nel campionato 51/52, assieme a Linaldeddu.
In quegli anni l’Ilva possedeva giocatori come Salvioli, Tugnoli, Bellei, D´Agostini, Dionisio, Giagnoni, Faiella, Zonza, Mameli, Vitiello, Rubbiani e stava affacciandosi alla ribalta Domenico Comiti.
Onida ha giocato diversi campionati con l’Ilva, per poi trasferirsi all´Olbia, dove giocò due campionati, che tutti gli appassionati di calcio ben ricordano.
Anni '60
Siamo negli anni Sessanta: inizia l’era del Dott. Secci.
Allenata dall’indimenticato Salvatore Zichina, facevano parte di quella squadra il talentuoso Paoli, i giovanissimi Pisano e Serra e poi ancora Capitoni, Filinesi, Scanu G. e Scanu B. il funambolico Iuliucci, Sabatini, Vitiello G., Cossu, D’Oriano, Cogliolo, Comiti, Petri, Canu e Peppino Sculaurru, reduce anche lui dai campionati nazionali.
Nel 1961, a Roma (stadio Flaminio), nella finale nazionale tra squadre dilettanti, l’Ilva viene sconfitta dal Borgomanero, ma è comunque un successo straordinario di una squadra composta da giocatori tutti locali e con un forte attaccamento alla maglia biancoceleste; i nomi di quella squadra sono ormai nella storia: D’Oriano, (Fumi), Vitiello, Scanu, Serra, Comiti, Pisano, Iuliucci, Paoli, Fabiani, Filinesi, Casciani (Collini), Petri. Allenatore il toscano Cenci.
Arrivano poi Fabiani e Casciani a rinforzare la squadra che dovrà affrontare il campionato di serie D. L’Ilva dovrà vedersela con la Ternana, l’Empoli e altre squadre blasonate del Continente. Dopo una partenza con handicap, arriverà solo 18° e la retrocessione è inevitabile. La squadra viene rivoluzionata, attingendo a piene mani dal prolifico settore giovanile guidato magistralmente da S. Zichina e per diverse stagioni, ben figurarono nel campionato di Eccellenza. Meritano una citazione particolare Catuogno, Murri, P.P. Pedroni, Piccotti G.
Anni '70
Gli anni ’70
Ivo Zonza e Mario Pisano, con un breve intermezzo di Palleddu Degortes, si alternarono negli anni ’70 alla guida dell´Ilva.
Impossibile non ricordare il presidente Dott. Bertorino, che seppe rivitalizzare l´intero ambiente calcistico maddalenino: era l’ilva di Vitiello T., Fadda, Viviani, Conti G., Vigiano G., Kersevan, Corso, Cuneo, Pisciottu, Demuro, Scolafurru, Contini, Conti P.P., Vitiello A.
Anni '80
L´Ilva in C2
Arrivano gli anni Ottanta, Mario Pisano lascia la guida della squadra, al suo posto si alterneranno Viviani F., Catuogno e Demuro, che riporteranno l’Ilva in Interregionale, ma sarà il binomio Stelletti-Fiori a portare l´Ilva in C2 nella stagione 1988-89. Siena, Casale, Pro Vercelli, Pavia, tutte dovettero inchinarsi alla vecchia legge della “fossa dei leoni”, ma ciò non bastò a Marco Piga e compagni per evitare la retrocessione, facendo cosi ritorno tra i dilettanti.
Anni '90
Nasce l´Ilvamaddalena
Apriamo il decennio con due retrocessioni consecutive: da un Interregionale “vera” (con squadre laziali) scendiamo in Eccellenza (al suo primo anno di istituzione) e poi in Promozione, ma il ritorno in Eccellenza è immediato.
La stagione 93/94 è quella della storica fusione: le due società dell’isola decidono di fondersi. Nasce l’Ilvamaddalena, presidente G. Barago, allenatore Nino Catuogno; nella stagione successiva l’Ilvamaddalena vince il campionato di Eccellenza, approdando nuovamente nel campionato Nazionale Dilettanti; inserita in un durissimo girone sardo-lombardo-piemontese, retrocede subito in Eccellenza, e, dopo tre stagioni nella “serie A sarda”, ritorna in Promozione.
Anni 2000
Nuovo millennio
Si parte subito con una promozione. La società è sotto la guida di Arturo Stelletti e vi rimarrà sino all’imprevedibile retrocessione nella stagione 2003/04, dopo aver sfiorato la vittoria del campionato nella stagione precedente.
Si risale in Eccellenza nella stagione 2005/06, tramite i play-off, con allenatore Sandro Acciaro, ma dopo appena un anno si ritorna in promozione, stavolta via play-out: fatale lo spareggio perso con il Selargius.
Nelle stagioni 2007/08 e 2008/09 al nuovo tecnico Catuogno viene affidata una rosa composta perlopiù da giocatori locali: a dei piazzamenti di medio-bassa classifica non mancano tuttavia alcune piccole soddisfazioni: da ricordare la vittoria per 4-3 contro la Torres nell’ultima giornata di campionato.
Anni 2010
Anni bui
E’ il decennio meno nobile della nostra ultracentenaria storia. Disputiamo infatti nove campionati su dieci in Promozione, la “serie B sarda” che, è bene ricordarlo con orgoglio, è un livello al di sotto del quale non siamo mai scesi. Esordiscono in prima squadra diversi ragazzi del vivaio, supportati da una presenza massiccia di maddalenini (su tutti Angelo Canu, Fabrice Leoni, Vincenzo Filinesi ed Andrea Arrica), ma non è sufficiente per evitare annate preoccupanti: da cardiopalma la stagione 2012/13, dove si corre il rischio della retrocessione nella categoria inferiore, scongiurato da una serie finale di cinque vittorie consecutive che ci tirano fuori dai guai.
Fa eccezione la stagione 2015/16: la squadra viene rinforzata con acquisti mirati per il salto di categoria (su tutti il bomber Siazzu), che viene ottenuto sotto la guida di Mr Averini. Tuttavia, come la volta precedente, è toccata e fuga, torniamo subito in Promozione e ci rimaniamo sino alla stagione 2019/20.
Ultimi anni
Il ritorno in Serie D
Il campionato 2019-20 è quello della riscossa: si raccolgono i frutti delle basi gettate negli ultimi anni dai nuovi vertici societari, con il ritorno della Fam. Del Giudice ed un gran lavoro svolto dal D.S. Valerio Pisano. Dopo 22 giornate nettamente al comando, il torneo viene sospeso per la piaga del Covid. Si ritorna in Eccellenza per la delibera della LND di riconoscere il salto di categoria a tutte le squadre in testa alla classifica al momento dell’interruzione dei campionati.
L’anno successivo succede al Presidente Bruno Useli il giovane Enzo Del Giudice, ma è un anno sfortunato perché il campionato è interrotto nuovamente a causa della pandemia mondiale. Si continuano ad allestire delle rose importanti, sempre guidate da Mister Sandro Acciaro, e si va oltre le più rosee aspettative nella stagione 2021/22: è il ritorno dopo oltre 25 anni nel campionato nazionale di Serie D. Il Presidente è Andrea Pisano, subentrato a preparazione iniziata, che terminerà il proprio mandato nella stagione successiva con un’amara e poco fortunata retrocessione, al termine degli spareggi nazionali nel campo dell’Atletico Uri, che passa con un pareggio di 2-2 avendo due risultati su tre a suo vantaggio in ragione della classifica avulsa al termine del torneo.
Si ritorna in Eccellenza, Presidente è nuovamente Enzo Del Giudice, che affida la panchina a Carlo Cotroneo: è un’annata strepitosa dove l’Ilvamaddalena vince il campionato con quattro giornate di anticipo e ritorna prepotentemente nel massimo campionato dilettantistico.