19 Aprile 2024
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le interviste

L´Ilvamaddalena di Acciaro

LA MADDALENA - Ha preso in mano la squadra a cavallo tra fine novembre e i primi di dicembre, quando la situazione di classifica era disperata: 8 punti in 10 giornate. Sandro Acciaro (nella foto a sinistra con il nipote Luca) da La Maddelena, tifoso, giocatore e già tecnico degli isolani per sei stagioni, non ha saputo resistere al richiamo della sua società. Ora l´Ilva naviga in acque meno agitate, ma la salvezza è ancora da conquistare.
Sandro Acciaro, tecnico dell´Ilvamaddalena, cosa la soddisfa di più degli ultimi quattro risultati utili di fila?

«Senza dubbio aver fatto passi avanti in classifica, affrontando anche squadre di buon livello come Usinese (superata 2-0) e Latte Dolce (pareggio 0-0), che hanno dimostrato che l´Ilvamaddalena può giocare alla pari contro chiunque in questo campionato. L´avevo già capito dopo il pareggio in casa del La Palma Alghero, il 29 dicembre, e ho avuto l´ultima conferma domenica contro il Latte Dolce. Il cammino verso la salvezza diretta è ancora lungo, ma ritengo che la mia squadra abbia imboccato la strada giusta».

Cosa l´ha spinta a sedersi di nuovo sulla panchina dell´Ilva?

«In realtà in questa stagione ero già all´interno della società con l´incarico di Responsabile del Settore giovanile. Devo dire che non è stato semplice accettare, ci ho pensato per quattro giorni. Però poi è prevalso l´amore verso questa gloriosa società di 107 anni, che mi ha regalato tante soddisfazioni nel corso della mia carriera, prima da giocatore e poi da tecnico. Non è un compito facile allenare nella città tua città, ci sono tante pressioni ma io do sempre il massimo e spero di raggiungere l´obiettivo prefissato».

In quale direzione ha lavorato per migliorare da subito la situazione di classifica?


«Chi mi ha preceduto (Candido Brocca, ndr) ha fatto il suo lavoro con impegno e serietà. Questo va detto. È chiaro che quando la posizione di classifica è negativa devi per prima cosa lavorare sulla testa dei giocatori: dare loro autostima, e far emergere personalità, impegno e spirito di sacrificio. Solo così si può uscire da situazioni complicate. Devo riconoscere che l´aver staccato la spina negli ultimi due anni mi ha permesso di capire meglio certe dinamiche ed essere adesso più sereno in certe circostanze, non ultima la gestione dello spogliatoio, che è davvero fondamentale se vuoi ottenere risultati apprezzabili».

Quanto pesa non poter contare sulla disponibilità economica, e quindi sulla rosa di primo livello, di qualche anno fa?


«Avere una rosa di primo piano significa fare quasi il professionista, cioè lavorare con ragazzi che mentalmente pensano solo al calcio. E i vantaggi sono tanti per il tecnico, anche se io ho sempre lavorato come un professionista a prescindere dalla categoria e dagli obiettivi. Detto questo la crisi qui a La Maddalena c´è da diversi anni. Manca un supporto economico importante sul quale si poteva contare anni fa. Proprio perché sappiamo di queste difficoltà vogliamo regalare una salvezza serena a questa società che sta facendo tanti sacrifici, sperando che prima o poi l´Ilva possa tornare ai fasti di un tempo».

Il fatto di veder crescere giovani del vivaio dell´Ilvamaddalena restituisce un po´ il sorriso?

«Si, senz´altro, c´è la soddisfazione di far crescere giovani e lanciarli in un torneo importante come la Promozione. E noi ultimamente siamo molto contenti dei risultati del nostro Settore giovanile. Anche se oggi i giovani, ma questo è un discorso che va al di là della realtà maddalenina, hanno poca voglia di fare sacrifici e di stare alle regole imposte dal mondo del calcio, anche se dilettantistico. Vorrebbero fare tutto, non rinunciare a niente. È un atteggiamento sbagliato, mi piacerebbe si tornasse a ragionare come qualche anno fa».

Certo. Passiamo al campionato. Il La Palma che perde ad Abbasanta e il Fonni brucia l´occasione per agganciarla. Dietro il Latte Dolce ci prova. Chi vincerà?

«Io dico La Palma Alghero, perché ha la rosa più completa. Certo, la sconfitta di domenica ha sorpreso anche me. Però penso che alla fine ce la faranno. Fonni e Latte Dolce sono lì, possono dare fastidio, anche se la squadra di Corrias ha perso ieri un´ottima occasione per agganciare la capolista. Del Latte Dolce mi ha colpito soprattutto la personalità con cui sa stare in campo e anche la qualità del gioco, benché gli mancassero giocatori importanti. Ma non mi dimentico dell´Olmedo, che ha un attacco importante».

La lotta per non retrocedere si deciderà all´ultima giornata?


«Penso di si, considerando che ci sono cinque squadre in 3 punti e l´Ittiri sta risalendo. Sarà una lotta apertissima, viste anche le vittorie di Borore e Abbasanta nell´ultimo turno. Mi aspetto tanto equilibrio e per quanto ci riguarda dovremo continuare con l´atteggiamento delle ultime quattro partite, dove i ragazzi sono andati alla grande».

Domenica si va a Codrongianos.

«Già, sarà una partita improntata sull´agonismo, come a Borore. I rossoblù hanno i nostri stessi punti, un buon organico e un allenatore preparato. Noi dovremo stare sereni e concentrati, consapevoli che possiamo arrivare a un buon risultato solo attraverso una prestazione di livello».

Si ringrazia Andrea Nieddu per la concessione della foto di Sandro e Luca Acciaro.

scritto da Giuseppe Porqueddu - www.ilterzotempo.net

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